Helicobacter pylori, breath test e correlazioni con il cancro gastrico
Helicobacter pylori è un batterio spiraliforme che vive nello stomaco e nel duodeno (prima porzione dell’intestino tenue). Il batterio che colonizza lo stomaco riesce a sopravvivere adattandosi in un modo unico.
Riesce infatti, grazie alla sua forma particolare, a penetrare nella mucosa gastrica, strato che copre il rivestimento dello stomaco e che lo protegge dai suoi stessi succhi gastrici, e una volta al sicuro all’interno della mucosa, riesce a sopravvivere abbassando l’acidità gastrica con la produzione di una sostanza (enzima) che prende il nome di ureasi. L’ ureasi converte l’urea in bicarbonato ed ammoniaca e questa reazione di idrolisi dell’urea è molto importante per la diagnosi di Helicobacter pylori tramite breath test.
Storia del batterio Helicobacter pylori
L’infezione da Helicobacter pylori è spesso asintomatica ma può provocare gastrite e ulcere a livello dello stomaco e del duodeno. In passato si attribuiva allo stress e allo stile di vita la principale causa dell’ulcera, si riteneva infatti che nessun batterio potesse sopravvivere nello stomaco umano. Soltanto nel 1982 due medici australiani, Robin Warren e Barry Marshall , riuscirono ad isolare la presenza del batterio Helicobacter pylori e ad associarlo come possibile causa ulcera gastrica e duodenale. La scoperta, accolta inizialmente con freddezza dalla comunità scientifica, viene infine approvata nel 1994.
Nel 2005 il premio Nobel per la medicina viene assegnato proprio a Robin Warren e Barry Marshall grazie proprio alla scoperta del batterio Helicobacter Pylori e alla sua correlazione con malattie quali ulcera e gastrite.
Modalità di trasmissione
Secondo le attuali conoscenze, l’uomo è l’unico serbatoio noto di questo batterio. La trasmissione del batterio si ritiene avvenga per via orale o oro-fecale. Molti ricercatori pensano che sia possibile contrarre l’Helicobacter pylori ingerendo alimenti o acqua contaminati da materia fecale di origine umana. Inoltre è possibile che il batterio venga trasmesso per via orale tramite il reflusso gastroesofageo che diffonde il batterio dallo stomaco alla bocca.
Aspetti epidemiologici
La prevalenza dell’infezione da Helicobacter pylori è maggiormente correlata allo stato economico, più che alla provenienza geografica.
Secondo quanto pubblicato nel rapporto “A Public Health Approach to Innovation” (2005) del Priority Medicines for Europe and World Project, nei paesi occidentali la presenza dell’infezione può essere così riassunta:
- H. Pylori infetta circa il 20% delle persone con età inferiore ai 40 anni, e il 50% degli individui oltre i 60 anni;
- H. Pylori non è comune tra i bambini;
- Un basso stato socio-economico è un fattore di rischio;
- L’immigrazione può aumentare la prevalenza dell’infezine.
- Per quanto riguarda i paesi in via di sviluppo:
- L’infezione riguarda la maggior parte della popolazione adulta;
- Circa il 10% dei bambini con età compresa tra i 2 e gli 8 anni si sono infettati.
Diagnosi Helicobacter pylori
Sono molti i test diagnostici disponibili per documentare l’infezione da H. pylori, ognuno presenta vantaggi e svantaggi, costi diversi e inoltre comportano disagi diversi a seconda che siano invasivi e non invasivi.
Il metodo di riferimento per diagnosticare l’infezione è tuttavia la gastroscopia perché dà al medico una visione diretta delle lesioni dello stomaco e la possibilità di raccogliere un campione di tessuto (biopsia). Sul campione di tessuto potrà essere eseguito un test rapido per la presenza di H. pylori (test all’ureasi del campione bioptico), come per esempio il BIO fast HD oppure un esame istologico.
I test non invasivi si possono distinguere in :
- Breath test all’ureasi: il test consiste nella raccolta di campioni di aria espirata. Viene sfruttata la capacità del batterio di scindere l’urea. Al paziente si somministra una soluzione contenente urea marcata con l’isotopo radioattivo del Carbonio, ilC13(completamente innocuo). In presenza di una infezione l’urea verrà scissa dall’ureasi nello stomaco con conseguente produzione di anidride carbonica che verrà infine espulsa nell’aria e misurata dagli strumenti;
- Ricerca dell’antigene H. pylori delle feci
- Test sierologici: ricerca nel sangue di anticorpi IgG specificamente diretti contro H. pylori.
Helicobacter pylori e cancro, c’è una relazione?
Nel 1994 l’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha classificato il batterio Helicobacter pylori tra i fattori cancerogeni, nonostante all’epoca non fosse globalmente accettato. Altri studi nel tempo hanno confermato che se da un lato favorisce lo sviluppo di cancro gastrico non al livello del cardias (aumentandone di circa 6 volte il rischio) e di linfoma gastrico di MALT (rara forma aggressiva di linfoma di non- Hodgkin che colpisce le cellule B e si sviluppa nello stomaco) dall’altra provocherebbe una riduzione del rischio di adenocarcinoma dell’esofago e di cancro gastrico a livello di cardias. L’andamento dei casi di tumore confermerebbe questo duplice ruolo dell’Helicobacter pylori; nelle nazioni economicamente avanzate grazie alle migliori condizioni igieniche e alimentari, alle terapie antibiotiche e ai test per diagnosi Helicobacter pylori, si è verificato un aumento di casi di cancro localizzati al cardias e di adenocarcinomi esofagei, e in contemporanea, una diminuzione invece di casi di cancro che non riguardano il cardias. Una meta-analisi di 13 studi ha infatti rilevato una riduzione del 45% del rischio di adenocarcinoma esofageo in pazienti affetti da H. pylori.
Prevenzione
Le misure preventive disponibili sono scarse a causa delle poche conoscenze sulla modalità di trasmissione. Poiché sembrerebbero comunque che quelle orali e oro-fecali siano le principali modalità di trasmissione, si raccomanda di lavarsi spesso le mani, bere acqua sicura e mangiare cibo sicuro, lavato e adeguatamente cucinato.
Fonti:
1. epicentro.iss.it
2. helico.com
3. cancer.gov
4. airc.it
5. ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19138977