H2 Breath Test per la determinazione della contaminazione batterica intestinale

La fermentazione dei carboidrati ad opera dei batteri intestinali produce acqua, acidi e gas, tra i quali anidride carbonica (CO2), idrogeno (H2) e metano (CH4); in particolare il metano e l’idrogeno sono prodotti esclusivamente da batteri e l’escrezione di questi gas nell’organismo umano in seguito alla somministrazione di un substrato indica che esso è stato esposto alla microflora intestinale. Su questo principio si basano i Breath Test all’idrogeno. In particolare, dopo somministrazione di un opportuno substrato viene misurata la concentrazione, espressa in parti per milione (ppm) di H2 nell’espirato del paziente mediante gascromatografia. I principali parametri che vengono valutati sono: il valore basale a digiuno (normalmente inferiore a 12 ppm), il valore assoluto del picco massimo, il valore di Delta (cioè il valore relativo del picco rispetto al valore basale), il tempo di latenza del picco (il tempo intercorso tra l’inizio del test e la comparsa del picco massimo). Normalmente l’intestino tenue possiede una flora batterica molto scarsa, quindi non in grado di fermentare alcuno zucchero. In certe condizioni però (ansa cieca dopo chirurgia intestinale, diverticoli digiunali, ristagno al di sopra di stenosi flogistiche, cicatriziali o neoplastiche, IBD, IBS) si ha un incremento della flora batterica in alcuni tratti del tenue tale da fermentare i carboidrati della dieta provocando diversi disturbi intestinali La sovracrescita batterica del piccolo intestino si manifesta anche in una condizione non propriamente patologica, rappresentata dall’assunzione cronica di potenti antisecretivi gastrici come l’Omeprazolo; in questo caso la contaminazione batterica non si associa né al malassorbimento di grassi né a quello di carboidrati. Il test usato per diagnosticare tale patologia è Breath test al glucosio. Il glucosio viene assorbito normalmente dall’intestino tenue, dove se sono però presenti batteri, ci sarà una fermentazione del glucosio con produzione di idrogeno (H2) a livelli dell’intestino tenue; quindi l’aumento dell’escrezione di H2 può darci in modo indiretto un segno del malassorbimento.

Definizione di SIBO

Storicamente la definizione di SIBO era basata sull’iperproliferazione batterica in un contesto di anomalie anatomiche dell’intestino, a carattere genetico o postoperatorio (in particolare nei pazienti affetti da sindrome dell’ansa cieca). Venne allora stabilito come criterio diagnostico il riscontro di una conta batterica superiore a 1×105 cfu/ml.

Tuttavia negli ultimi trent’anni è maturato il sospetto che tale iperproliferazione batterica potesse essere presente in molti altri disordini intestinali; in alcuni di questi la conta batterica è superiore ai soggetti sani, ma inferiore a 1×105 cfu/ml. Ciò ha portato a concludere che il criterio classico è più indicato per la diagnosi di sindrome dell’ansa cieca piuttosto che di SIBO. I criteri per la diagnosi sono quindi stati allargati e oggi prevedono semplicemente che nell’aspirato digiunale vi sia una presenza di batteri coliformi superiore alla concentrazione normalmente presente in questo tratto dell’intestino (ovvero superiore a 1×103 cfu/ml).

Segni e sintomi

Una SIBO Si presenta solitamente con sintomi aspecifici come gonfiore, flatulenza, dolori addominali e diarrea. La maggior parte dei pazienti affetti da SIBO non mostra segni clinici di malassorbimento, come perdita di peso, steatorrea, malnutrizione, artralgia; questi si presentano principalmente nei pazienti in cui la SIBO è associata a una Billroth II e solo nei casi estremi (per lo più in pazienti con bypass digiuno-ileale o con sindrome dell’intestino corto) si evidenziano deficit di vitamine e minerali (vitamine liposolubili A e D, vitamina B12, ferro). Siccome la SIBO può dipendere da diversi disordini locali o sistemici, la sintomatologia può variare sulla base del problema sottostante. Non è ben chiaro se la gravità dei sintomi sia proporzionale alla quantità di batteri presenti nell’intestino tenue. Le recenti ricerche dimostrano che la SIBO è comunemente associata con la sindrome dell’intestino irritabile e che l’iperproliferazione batterica possa contribuire alla patogenesi di tale sindrome.

Chi può effettuare il breath test al Glucosio?

Il test può essere utile in quei pazienti che riferiscono disturbi gastrointestinali con flatulenza, meteorismo, diarrea, distensione e crampi addominali.

Come funziona il breath test al Glucosio?

Il test consiste in una raccolta di campioni di aria espirata, prima e dopo l’ingestione di uno specifico zucchero sciolto in acqua (GLUCOSIO), in un sacchetto di plastica ad intervalli regolari. L’esame ha una durata di 2 ore.

Preparazione del paziente per l’esecuzione dell’H2 Breath Test

Il test viene svolto a stomaco vuoto:

  • Nei 30 giorni precedenti l’esame evitare l’uso di lassativi e antibiotici
  • Nei 15 giorni precedenti l’esame evitare l’uso di probiotici (fermenti lattici, yogurt, latte e qualsiasi altro derivato di origine animale. Si possono assumere latte di soia di riso e di mandorla
  • Astenersi dall’utilizzo di farmaci non essenziali nelle dodici ore precedenti l’esame. Il giorno dell’esame il paziente può continuare ad assumere farmaci “salvavita” come quelli per la pressione e per il cuore, evitando invece l’Eutirox
  • Il medico deve assicurarsi che il paziente non abbia in corso una diarrea importante

Il paziente il giorno prima dell’esame deve alimentarsi esclusivamente con:

Colazione: libera
Pranzo: un piatto di riso bollito condito con poco olio entro le ore 14:30, successivamente astenersi da pasti intermedi
Cena: una bistecca oppure pesce lesso oppure hamburger di soia con insalata
  • Dalle ore 21.00 del giorno precedente l’esame il paziente DEVE osservare un digiuno completo e non fumare (può bere liberamente acqua non gassata)
  • La mattina dell’esame lavare accuratamente i denti come al solito con spazzolino e dentifricio e successivamente eseguire pulizia del cavo orale con collutorio. Presentarsi a DIGIUNO e senza aver fumato e/o svolto attività fisica

Componenti del Kit – cod. H2GBT

  • 25 x Flacone contenente 50 g di glucosio certificato “food grade”
  • 25+25 x Sacca termosaldata sterile per la raccolta dell’espirato corredata di morsetti di chiusura

Form richieste

  • 3 + 74 =